Aggiornato il: 6/3/2025
Dal Vaudeville alla Rinascita: La Storia del Cocktail Last Word

Il Last Word occupa una posizione rara tra i cocktail classici. Nato nell'ambiente vivace dell'America durante il Proibizionismo, scomparve per decenni prima che la sua vibrante miscela di gin, Chartreuse verde, liquore al maraschino e lime venisse riscoperta da una nuova generazione di bartender. Il suo viaggio riflette gusti in cambiamento, ricette perdute e lo spirito gioioso della reinvenzione.
Radici al Detroit Athletic Club
Documentato per la prima volta agli inizi degli anni '20, la creazione del Last Word è generalmente attribuita al Detroit Athletic Club. Il club fungeva da luogo di svago per l'alta società del periodo—atleti, industriali e artisti vaudeville in visita. La ricetta del cocktail apparve in un menu del DAC del 1951, elencando la sua formula con parti uguali e suggerendo un'origine ancora più remota. Veniva spesso servito agli artisti di passaggio, contribuendo a cementare la sua reputazione come bevanda per intenditori.
Anatomia della Ricetta Originale del Last Word
Ciò che rende il Last Word così duraturo è il suo delicato equilibrio. Ogni ingrediente contribuisce con una nota distinta: gin botanico, lime fresco e pungente, dolce-aspro maraschino e l'intensità erbacea del Chartreuse verde. La formula—con parti uguali di ogni ingrediente—offre un sapore unicamente armonioso. Ecco la composizione classica:
- 22,5 ml di gin
- 22,5 ml di Chartreuse verde
- 22,5 ml di liquore al maraschino
- 22,5 ml di succo di lime fresco
La preparazione dipende dal giusto shakeraggio:
- Aggiungere tutti gli ingredienti in uno shaker pieno di ghiaccio.
- Shakerare energicamente fino a ben raffreddato (circa 12 secondi).
- Filtrare due volte in una coppetta raffreddata.
- Guarnire con una scorza di lime, se desiderato.

Un Classico Perduto—E la Sua Rinascita Moderna
Nonostante la sua popolarità iniziale, il Last Word svanì dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il Chartreuse verde divenne raro e i gusti si spostarono verso drink più semplici e meno erbacei. La ricetta sopravvisse principalmente in manuali di bar polverosi e nella memoria istituzionale dei bartender del club.
Nei primi anni 2000, il bartender di Seattle Murray Stenson riportò interesse riscoprendo il Last Word da una ristampa del 1951 di "Bottoms Up!". Si diffuse rapidamente nella comunità dei cocktail artigianali—i bartender cercavano qualcosa di fresco, complesso e dal gusto deciso. La sua struttura a parti uguali lo rendeva ideale per variazioni creative, dando vita a classici moderni come il Paper Plane e Naked & Famous. Oggi compare regolarmente nei menu dei cocktail di tutto il mondo.

L'Impatto Culturale Duraturo del Last Word
Il Last Word collega epoche diverse. Dai supper club del Proibizionismo e il vaudeville dell'epoca jazz alla nuova rinascita dei cocktail artigianali, il suo percorso riflette come la cultura dei drink si adatti ed evolva. Parte uguale di fascino ed equilibrio, la sua ricetta incoraggia la sperimentazione. Che sia gustato come classico o rielaborato in forme contemporanee, il Last Word continua ad ispirare professionisti dell'ospitalità e appassionati casalinghi, connettendo generazioni attraverso un singolo cocktail indimenticabile.