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La vera vocazione di un bartender: dalla sicurezza ai cocktail

Rising star in the bartending world
In questa intervista esclusiva, parliamo con Enzo Guzzon, una stella nascente nel mondo del bartending, che condivide il suo percorso dalla carriera nella sicurezza alla scoperta della sua passione dietro il bancone. Dalla preparazione dei cocktail al rapporto con gli ospiti, Enzo ci guida attraverso il suo approccio al bartending, i suoi preferiti personali e i suoi sogni per il futuro.
Ava: Come hai iniziato a fare il bartender? Era qualcosa che sapevi sempre di voler fare?
Enzo: Ho iniziato nel settore della ristorazione principalmente per guadagnare qualche soldo extra mentre studiavo. In quel periodo, ero concentrato su una carriera nella sicurezza e sognavo di diventare pompiere, come mio padre. Ma più tempo trascorrevo dietro il bancone, più capivo che il mio vero posto era lì. Non si trattava solo di servire bevande — ma di connettersi con le persone, creare esperienze memorabili ed essere parte di qualcosa di più grande. Così, quello che era iniziato come un lavoro secondario è diventato la mia vera vocazione.
Ava: Secondo te, cosa rende un bartender eccezionale?
Enzo: Per me, un grande bartender è soprattutto un grande ospite. Non si tratta solo di saper miscelare drink; si tratta di far sentire le persone benvenute, capite e apprezzate. Un bartender deve amare servire gli altri ed essere in grado di creare un legame genuino con gli ospiti. Devi essere presente e coinvolto, usando tutti i tuoi sensi — osservando, ascoltando e percependo l’atmosfera intorno a te. E, naturalmente, essere adattabile è fondamentale. Ogni sera, ogni pubblico è diverso, e un grande bartender è chi riesce a leggere la stanza e ad adeguarsi per assicurare che ogni ospite abbia la migliore esperienza possibile.
Nightlife vision Bar
Ava: Parlando di drink, hai un cocktail firma?
Enzo: Non ho ancora un cocktail firma unico. Tuttavia, sto lavorando a un nuovo menu di cocktail per la prossima stagione alla La Maison Douce Époque, e sono impaziente che la gente possa provarlo. Non posso svelare troppo, ma sarà un menu pieno di storie in ogni bicchiere, con creazioni nuove e classici rivisitati. È un vero riflesso del viaggio che ho fatto come bartender, e non vedo l’ora di condividerlo con tutti.
Ava: Cosa pensi crei un’atmosfera che fa tornare gli ospiti in un bar?
Enzo: Non esiste una formula magica. Dipende dal tipo di bar, che sia una brasserie rilassata, un bar di un hotel di lusso o un locale notturno energico. La cosa più importante, però, è il calore umano. Le persone vogliono sentirsi accolte, sia da sole che con gli amici. Un'atmosfera fantastica consiste nel creare uno spazio dove gli ospiti si sentano a proprio agio e apprezzati. Si tratta di condividere un’esperienza, ed è davvero il cuore del bartending — creare quei momenti di connessione che fanno desiderare agli ospiti di tornare.
Ava: Qual è il tuo cocktail preferito da bere o preparare?
Enzo: Se dovessi sceglierne uno solo, sarebbe la Caipirinha. Ha un posto speciale per me, soprattutto dopo i miei viaggi in Brasile dove ho incontrato bartender e distillatori incredibili che mi hanno insegnato i segreti per prepararla perfettamente. Amo la sua semplicità rinfrescante — solo lime, zucchero e cachaça — ma c’è tanto spazio per la sottigliezza e la profondità se fatta bene. Un altro dei miei preferiti è il Sidecar. È un classico senza tempo, elegante e sofisticato, e adoro sia prepararlo che berlo.
Future of bar
Ava: Come vedi il futuro della cultura del bar?
Enzo: Credo che la cultura del bar stia andando verso autenticità ed esperienze personalizzate. Più che mai, gli ospiti cercano bar che raccontino una storia, che abbiano un’identità forte e che offrano un approccio sincero all’ospitalità. Le persone vogliono più di una semplice bevanda; vogliono una connessione, un’esperienza, qualcosa di unico. I bar che si concentrano su questi elementi — attenzione ai dettagli, autenticità e personalizzazione — prospereranno in futuro.
Ava: Qual è il tuo sogno per il futuro?
Enzo: Come molti bartender, ho sempre sognato di aprire un giorno il mio bar. È un progetto a cui tengo moltissimo. Voglio creare uno spazio che rifletta chi sono e la visione che ho per l’ospitalità. Un luogo dove posso esprimermi completamente e condividere il mio amore per i cocktail e l’arte del bartending. È un sogno su cui sto lavorando attivamente, e non vedo l’ora di realizzarlo.
Ava: Cosa vuoi che le persone sappiano di te come bartender?
Enzo: Alla fine della giornata, il bartending riguarda le persone. Si tratta di creare un ambiente dove ogni ospite si senta speciale, sia con un cocktail perfettamente preparato che con un semplice sorriso caloroso. Per me non si tratta tanto delle bevande in sé, ma dei momenti che creiamo con esse. Voglio che le persone sappiano che dietro ogni drink che servo c’è una vera passione per l’ospitalità e un profondo amore per ciò che faccio.
Mentre Enzo Guzzon continua il suo percorso nel mondo dei bar, la sua passione per l’ospitalità e i cocktail brilla in ogni bicchiere. Che stia preparando una Caipirinha o progettando un nuovo menu, è guidato dal desiderio di creare esperienze e connessioni memorabili — la vera essenza del bartending.
Enzo Guzzon
@enzo_guzzon
Enzo è un appassionato barman e stella nascente nel mondo della mixology. Con un percorso unico da una carriera nella sicurezza alla scoperta del suo amore per il bartending